Crowdfunding World #6

 In Crowdfunding, Equity Crowdfunding

Eccoci tornati, dopo l’assenza del mese scorso, a parlare delle più caratteristiche novità nel mondo del crowdfunding con la nostra rubrica, giunta ormai al suo sesto numero.

L’assenza del mese scorso della nostra rubrica, è stata dovuta ai lavori di lancio della nostra terza (qui) e di quelli relativi alla quarta, che potrete scoprire tra qualche giorno; per scarsità di tempo abbiamo deciso di effettuare un unico articolo per il mesi di Maggio e Giugno.

Rivoluzione americana

Dopo essere state introdotte con il JOBS Act, le novità normative sull’equity crowdfunding, diventano effettive e l’assetto americano degli investitori cambia radicalmente.

Rimosso il limite di ricchezza, il mercato è perto anche agli investitori retail o “non accreditati”. Ricordiamo che prima di questo, solo gli investitori, per l’appunto accreditati potevano investire in capitale di rischio in imprese americane; essere accreditati richiedeva guadagnare almeno 200.000 $/anno e avere un patrimonio netto di almeno $1 milione.

In questo modo, l’investimento attraverso equity è possibile indipendentemente dal reddito di chi investe, a condizione che i fondatori dell’impresa presentino relazioni finanziarie annuali alla SEC (Securities and Exchange Commission).

La più grande piattaforma di investimento americana, AngelList, è la prima a rendere effettivi tali cambiamenti; mentre Kickstarter ha dichiarato di non voler aprire il proprio portale, pilastro portante del crowdfunding reward, al mercato dell’equity crowdfunding.

FONTE: www.crowdfundingbuzz.it

Il crowdfunding decolla in Korea

Nel giro di sei mesi dalla partenza, il mercato d’investimento online coreano, ha visto negli ultimi mesi un vero e proprio boom.

E secondo un analisi condotta da CrowdNet, sono le persone tra i 20 e 40 anni a investire maggiormente nell’equity. Nel solo mese di aprile sono stati contati 675 “general” investitori; i quali preferiscono investire nelle start-up operative nel settore dei media e delle comunicazioni, che ha tuttora raccolto 940.2 million di won (circa 823.000 $).

Secondo la normativa locale l’equity crowdfunding vede tre tipologie di investitori:

  • Investitori “general”, coloro con reddito annuo inferiore ai 100 milioni di won e si limitano a investire 2 milioni per azienda e un totale di 5 milioni all’anno;
  • Investitori ad alto reddito, ovvero quelle persone che guadagnao più di 100 milioni di won all’anno. Essi possono investire 10 milioni per società e fino a 20 milioni di won ogni anno;
  • Infine, gli investitori professionali, che come venture capitalis e business angels non hanno limiti finanziari d’investimento.

Il mercato coreano dell’investment crowdfunding è molto attraente soprattutto per le start-up cinesi, le quali sembra siano interessate secondo una stima per il 70% al suddetto mercato.

FONTE: koreajoongangdaily.joins.com

Un’imbarcazione per soccorrere i migranti

Si chiamano Jacob Schoen e Lena Waldhoff, sono due giovani ragazzi di Berlino di rispettivamente 20 e 23 anni che hanno deciso di lanciare una campagna di crowdfunding per acquistare una barca che verra poi utilizzata per soccorrere i migranti nel mar Mediterraneo.

L’iniziativa, ben studiata da Jugend Rettet, associazione a cui appartengono i due ragazzi, è stata ben accolta tanto da raccogliere più di 300K€.

Il progetto, pur non risolvendo il problema dei morti in mare, mirà a salvare vite umane, come ha spiegato Jacob Schoen: “Una nave non è una soluzione a lungo termine. Tuttavia servirà a salvare vite umane. E farà sorgere una domanda: perché al posto dei governi europei, sono i giovani, con una loro iniziativa privata, a doversi fare carico di questa missione?”.

L’imbarcazione e scelta è una nave olandese, in grado di ospitare un centinaio di persone e sarà provvista di kit di primo soccorso, giubbotti salvagenti e  acqua dolce a sufficienza per i tanti migranti che si prevede di soccorrere. L’equipaggio sarà composto da esperti di nautica e volontari, ed una volta partita pattuglierà il mare per sei mesi.

FONTE: www.ilfattoquotidiano.it

Giappone, il paese delle acquisizioni

In Giappone il crowdfunding è cresciuto più lentamente che negli Stati Uniti, e le aziende giapponesi hanno avuto la possibilità di imparare dai loro successi e fallimenti. Ne consegue che il crowdfunding nipponico ha un rendimento differente in Giappone di quanto non faccia all’estero.

Secondo esperti del settore, nei prossimi mesi si registreranno importanti casi di M&A tra le aziende del paese del sol levante; in particolar modo per i grandi colossi elettronici che vedono nel mercato del crowdfunding un ampio bacino di R&D ed integrare le neonate aziende come linee innovative.

Aspetto che in UK sembra essere ancora poco considerato (qui).

FONTE: www.disruptingjapan.com

Ortaggi su Marte

Un team di ricerca olandese è riuscito a coltivare pomodori, piselli e rucola su un terreno molto simile a quello marziano. L’obiettivo di questo progetto è quello di riuscire a produrre cibo sul pianeta rosso.

L’unico problema del team olandese era legato all’elevata probabilità che tali ortaggi non fossero in nessun modo commestibili. Il terreno di Marte è caratterizzato da elevate quantità di metalli pesanti e tossici rispetto al terreno terrestre, e questi metalli potrebbero essere assorbiti dalle piante, o mutarne la specie.

Dopo aver testato 4 delle 10 colture – ravanelli, piselli, segale e pomodoro – gli scienziati hanno annunciato in una conferenza stampa che le piante non contengono concentrazioni di metalli pesanti pericolosi per l’uomo e rientrano nei limiti previsti.

La squadra ha ancora bisogno di testare le restanti colture e ha avviato una piccola campagna di crowdfunding volta a raccogliere il denaro necessario a procedere. Una volta stabilito che tutti le colture sono sicure per l’uomo, il team organizzerà una cena, preparata con gli ortaggi coltivati sul finto suolo marziano, per i propri finanziatori.

FONTE: https://www.washingtonpost.com/news/speaking-of-science/wp/2016/06/24/food-grown-in-fake-mars-soil-probably-wont-kill-you/

Per questo mese è tutto, alla prossima!

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