Crowdfunding World #1

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Da oggi, ogni mese ci occuperemo delle notizie più particolari del mondo del crowdfunding.

Questo spazio sarà dedicato ad esplorare il crowdfunding nella sua interezza, non focalizzandoci solo sul suo lato equity e vedere come lo strumento oramai stia diventando sempre più un mezzo alternativo non solo per di ricerca fondi, ma per garantire i diritti di tutti.

Quale giorno migliore di questo 10 Dicembre 2015, giornata mondiale dei diritti umani, per introdurvi questa nuova rubrica, infondo il crowdfunding è il finanziamento che nasce dal basso.

Se voglio studiare lo posso fare con il crowdfunding

Marco Montagna, 23 anni, ha visto il suo sogno di diventare medico infranto dalla nuova metodologia di calcolo del reddito ISEE, che l’ha escluso dall’esenzione delle tasse universitarie dell’Università degli Studi San Raffaele di Milano, delle quali aveva beneficiato fino all’anno scorso.

Per raccogliere i 9.000€ richiesti per proseguire gli studi, Marco si è rivolto alla folla; ha quindi pubblicando su GoFundMe la sua richiesta. In 10 giorni ha raggiunto e superato il suo obiettivo: in questo momento Marco ha raccolto 9.750€. Non ci resta che congratularci con lui, e con le 181 persone che hanno creduto in questo giovane ragazzo e hanno usato il crowdfunding per farlo.

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Analisi e rivoluzioni nell’equity 

Sempre in Italia, una notizia che abbiamo già riportato qualche giorno fa, che potete trovare qui, è quella legata alla pubblicazione della consultazione pubblica da parte di Consob sull’aggiornamento del regolamento italiano dell’equity crowdfunding, in seguito alla conversione in legge del DL 24 Gennaio 2015, n. 3.

Ci spostiamo invece in UK, ma sempre in ambito equity, dove è stato pubblicato un report di AltFi (aggregatore di dati dell’equity crowdfunding), con un interessante analisi delle campagne finanziate dal 2011 ad oggi, in particolare:

  • Delle 367 imprese finanziate, l’80% sono ancora attivo;
  • e di queste il ritorno per gli investitori, identificato dall’IRR (Investment Return Rate) pari al 2,17%, che diventa del 33,79% se si aggiungono gli incentivi fiscali previsti dalla normativa inglese.

Con il promettente aggiornamento di cui sopra, che ci porterà ad una regolamentazione più in linea con quelle europee, ci auspichiamo valori altrettanto buoni per il futuro mercato italiano.

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Crowdfunding anche per lanciare nuovi prodotti

In Cina viene annunciato il Pepsi phone P1, primo smartphone con il marchio della nota multinazionale americana del soft drink, che ha concesso ad un azienda locale la licenza del proprio brand. La particolarità però è che questo dispositivo potrà essere acquistato esclusivamente mediante crowdfunding. L’obiettivo della raccolta si aggira attorno ai 3 milioni di euro. In questo modo la società Shenzhen Scooby Communication Equipment, intende sfruttare la campagna di reward crowdfunding come strumento di lancio del proprio prodotto. Pensate che avrà successo?

Cosa ti senti oggi? Lettore o scrittore?

Un’altra tendenza che sembra andare per la maggiore è quella che lega il crowdfunding al mondo dell’editoria. Infatti, è sempre più facile trovare in crowdfunding sia progetti più leggeri come fumetti e graphic novels che quelli un po’ più sofisticati come biografie e romanzi.

L’iniziativa che vogliamo portare alla vostra attenzione oggi è quella di bookabook, piattaforma italiana di crowdfunding reward che permette ai lettori di decidere quali libri verranno pubblicati. Il portale offre la possibilità di “sentirsi” lettori o scrittori, e di entrare in questo mondo supportando o veneto supportati.

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Quando i finanziamenti governativi non bastano

Parte la campagna di finanziamento (anch’essa in modalità reward) di Tor. Fino ad oggi una grandissima maggioranza dei finanziamenti del network derivava dal governo statunitense, ma questi non bastano per soddisfare le esigenze di espansione della rete, che vuole arrivare a raggiungere molti altri mercati.

Per chi non lo sapesse, Tor è basato sul protocollo di onion routing, Tor è un network che permette a due computer di comunicare in perfetto anonimato senza che i client e gli indirizzi IP possano essere in alcun modo rintracciati da remoto. È uno strumento che viene spesso collegato ad operazioni “oscure”, ma può servire anche in certi ambiti per la protezione di informazioni sensibili che devono essere scambiate necessariamente su internet.

Se volete segnalarci notizie, eventi o campagne particolari, fatelo contattando WeAreStarting al seguente indirizzo mail: redazione@wearestarting.it

Sperando che questo primo appuntamento sia stato di vostro interesse vi diamo appuntamento alla prossimo mese.

See ya

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