Da oggi, su WeAreStarting sarà possibile sottoscrivere quote di Media Vox Pop. Società attiva nel mondo dell’informazione che propone un’innovativa metodologia di interazione e gestione dei contenuti informativi visuali generati dai cittadini.

Se fossi di fronte a voi, vorrei provare a fare un sondaggio, domandandovi: ti è mai capitato di essere stato fermato per strada da un giornalista che chiedeva la tua opinione in merito ad un argomento ben specifico?

A me sì, un paio di volte, me le ricordo molto bene. E anche se ora mi vergogno ad ammetterlo, la prima volta ho rifiutato imbarazzato e ho cambiato strada per paura potesse insistere, mentre nella seconda ho risposto la mia opinione, ma una volta visionato il servizio, parte del mio messaggio era stato tagliato, stravolgendo la mia opinione. Tralasciando le mie imbarazzanti esperienze passate, questo meccanismo utilizzato dai giornalisti per intervistare per strada persone differenti in merito ad un tema d’interesse è giornalisticamente definito “vox pop”.

Media Vox Pop (o più semplicemente Vox Pop) oltre che il nome della società è uno strumento digitale che affianca le testate giornalistiche nel lavoro di acquisizione e gestione dei contenuti digitali generati dagli utenti.

Nasce dall’idea di uno dei due fondatori di espandere la pratica del “vox pop”; eliminando barriere geografiche e culturali. Ed inoltre, con la funzionalità di poter rivolgere la domanda ad un target specifico di utenti, identificabili mediante zona geografica, età, sesso, ecc..

L’immagine sopra è tratta delle proteste di Baltimora avvenute nel 2015 dopo il caso di Freddie Gray, afroamericano morto dopo il suo arresto, che ha riacceso le tensioni razziali.

Nel fotogramma è ritratta una discussione tra una giovane donna ed un uomo, mentre questa viene ripresa da più persone, tra cui una signora e diversi reporter. Come potete notare la donna bionda nel bel mezzo della foto sta filmando il fatto. Ma di quel filmato che ne sarà stato?

Con Vox Pop, non solo il filmato sarebbe visibile a tutti sulla piattaforma, ma qualche media, vedendo la foto sopra, avrebbe potuto domandare alla donna in questione la sua opinione, e non solo a lei, ma anche alle persone che in quell’occasione si trovavano lì.

In sostanza, si tratta di una modalità di intervista massiva, che infrange il limite spazio-temporale di cui il “vox pop” tradizionale è soggetto.

Per fare questo, Vox Pop ha studiato una piattaforma mediante il quale i media creano video nei quali pongono una domanda e lo distribuiscono attraverso la rete e i loro canali online. La domanda verrà visionata dalle persone, le quali potranno rispondere, in perfetta autonomia, semplicemente registrando la loro opinione con un video usando il propio dispositivo (che sia questo uno smartphone, tablet o pc). Maggiori dettagli li trovate nella pagina di descrizione dell’offerta, visibile qui.

Vi lascio ad un test (video di sinistra) effettuato in collaborazione con Valle Sabbia (non solo) News, nel quale la giornalista domandava… Basta chiacchiere, guardatelo e capirete.

Accanto trovate il video generato dalla redazione usando le risposte pervenute.

Attualmente il servizio è in fase di completamento e per farlo ha bisogno di una piccola parte di fondi. Per questo motivo Vox Pop si è rivolta a WeAreStarting, dando a voi l’opportunità di entrare a far parte della compagine sociale e di trasformare il prodotto in un vero e proprio caso mediatico. Per visionare l’offerta e investire nella società cliccate qui.

Cogliete al volo quest’occasione, anche perché i prossimi sei mesi vedranno i due fondatori impiegati sul suolo newyorkese con VICE Media (una delle 8 principali testate digitali internazionali nel 2015) per perfezionare il modello di business e commercializzare il prodotto oltreoceano.