La finanza del futuro

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Oggi vogliamo proporvi una nostra personale riflessione sugli sviluppi che la finanza globale sarà destinata ad affrontare nei prossimi anni; analizzando dati e attori del sistema.

Nel nuovo millennio l’economia è destinata ad avere un nuovo corso segnato da una sempre più forte digitalizzazione della moneta e da un crescente bisogno di revisionare i tradizionali canali finanziari, sempre meno in grado di rispondere alle esigenze di mercati in rapido evolversi e indeboliti dai forti squilibri degli ultimi anni. Il contante è destinato presto o tardi ad occupare un posto nei libri di storia. Nei Paesi avanzati le monete di plastica sono già diventate il principale mezzo di pagamento. Negli Usa ci sono in circolazione 422 milioni di carte di credito attive per 700 miliardi di dollari di spesa l’anno. E i Paesi emergenti hanno abbracciato, prima di tutti, la moneta elettronica. Pensiamo alla app Peach in Kenya o a Wari in Senegal, che sono portafogli digitali attivabili dal cellulare, strumenti indispensabili soprattutto per quei soggetti che non dispongono di un conto in banca. Ad oggi i pagamenti mobili transano più di 600 miliardi di dollari l’anno.

Quali sono le innovazioni nel panorama finanziario che in conseguenza di questi numeri stanno avvenendo?

Andiamo a valutare, in ottica futura, le principali variabili del sistema individuandone gli attuali sviluppi.


Fintech

Con fintech si intende il settore della tecnologia ICT applicata alla finanza, attraverso l’uso di devices avanzati e mobili o di piattaforme applicative che riguardano la produzione e distribuzione di prodotti finanziari, tendenti a ridurre lo spazio di intermediazione bancaria. Un settore che attrae finanziamenti pari a 40 miliardi di dollari l’anno, panorama nel quale si sono già lanciate 115 startup FinTechin Italia.

A marzo il commentatore economico di punta del Financial Times, Martin Wolf, sosteneva che “l’industria dell’ICT ha rivoluzionato i settori dell’entertainment, dei media e del commercio al dettaglio e, più recentemente, anche quello degli alberghi e dei taxi. E stando ai dati è più che plausibile che ciò avvenga anche nella finanza. Una realtà, quindi, che si sta già consolidando, offrendo nuove possibilità.

Una delle aree più interessanti e ad alto potenziale del Fintech è rappresentata dall’equity crowdfunding, uno strumento che mette in contatto le società con gli investitori, offrendo consulenza di alto livello a startup e PMI innovative e dando la possibilità agli investitori di diversificare i propri investimenti, godendo di agevolazioni fiscali.

Il virtuoso esempio della Gran Bretagna, dove il comparto ha raccolto 500 milioni di euro in quattro anni, dà prova di quanto questo modello risulti efficace. I dati sul’equity crowdfunding nel 2015 in italia sono incoraggianti, ma non entusiasmanti; Attualmente sono 17 i portali autorizzati che in totale dall’avvio della legge hanno promosso 56 campagne, raccogliendo € 5.964.970.

http://www.osservatoriocrowdinvesting.it/

In ottica futura una maggiore informazione sull’argomento ed una minor reticenza verso l’investimento on-line, soprattutto da parte degli investitori non professionali, potranno portare anche in Italia uno sviluppo del settore.
Noi di WeAreStarting siamo al lavoro per far sì che ciò avvenga, anche introducendo innovazioni come l’elevator pitch in formato video (ne abbiamo parlato qui).


Le banche

Le banche nella loro forma attuale necessitano un ammodernamento. Grazie ad internet e alla tecnologia, infatti, le commissioni sui servizi bancari stanno soffrendo un’enorme diminuzione e gli utili derivanti dai servizi bancari fisici, allo sportello per intenderci, rimangono limitati. Anche in conseguenza della netta diminuzione nell’utilizzo di sportelli vi saranno riduzioni del personale ed una ricerca da parte degli istituti bancari di nuove fonti di reddito come la gestione del risparmio; Un panorama incerta dunque, che apre spazio a nuove possibilità di mercato nel quale l’equity crowdfunding si propone con un modello interessante, e sempre più come una realtà.

L’affermazione del fintech: pagamenti via smartphone, servizi di digital wealth management, firma elettronica, Equity Crowdfunding e molto altro, sta rivoluzionando il ruolo degli istituti finanziari. Che di fronte alla diminuzione degli sportelli, dovranno essere più vicini a clienti e imprese per sopravvivere. Secondo l’agenzia di consulenzaMcKinsey, da qui al 2025 gli istituti di credito rischiano di perdere nel retail dal 10 al 40% del fatturato a causa della concorrenza delle fintech.

 

Presupponendo un cambio di paradigma per quanto riguarda l’approccio alla finanza, anche attraverso un maggior investimento nelle start up innovative; le quali rappresentano l’anima del sistema economico, è prevedibile un affermazione sempre maggiore della Financial Technology e in particolar modo nell’Equity CrowFunding. Sicuri di questo supportiamo la costante crescita del fenomeno offrendo informazione e consulenza agli investitori che scelgono di muovere i loro primi passi in questo settore ed alle start-up e PMI innovative che ricercano una soluzione di finanziamento alternativa.

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