L’equity crowdfunding non è per tutti… Parola di Media Vox Pop!

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Per augurarvi buona Pasqua, noi di WeAreStarting vogliamo regalarvi questo Easter egg targato Media Vox Pop!

Da poco si è conclusa la nostra (vittoriosa) campagna di equity crowdfunding di Vox Pop. Con quest’articolo, che vuole essere uno spunto e non una polemica, vogliamo raccontare come gli investitori italiani a volte possano rappresentare lo scoglio più grande per questo grande strumento di crescita.

Grazie a quei 42 giorni di esposizione nazionale di cui siamo stati oggetto siamo entrati in contatto con un gran numero di possibili investitori, ma oggi ci limitiamo a quelli che ci hanno creato grande aspettativa, maggiori delusioni e ci hanno fatto scappare qualche imprecazione.

Il motivo per cui scriviamo quest’articolo è semplice: far comprendere che i preconcetti mentali che spingono le persone a non provare o addirittura disdegnare le novità sono il più grande male dell’Italia di oggi.

Quando abbiamo pensato di scrivere un articolo di “polemica”, abbiamo anche pensato di realizzarlo in maniera che fosse chiaro ed immediato, e cosa c’è di più immediato di una lista della spesa? Per questo motivo abbiamo deciso di raccontare le peggiori scusanti usate dai fanta-investitori italiani in 7 punti.

  1. Il guadagno deve essere immediato – Detto questo diciamo anche che quando gli asini voleranno forse guadagnare prima di investire sarà possibile. Onestamente gente del genere non la capisco proprio. Ci vuole un bel coraggio nel pretendere di guadagnare senza prima lavorare, o come in questo case, permettere a chi fa il lavoro di farlo. Se si pensa poi che tra meno di dodici mesi si potrà riavere indietro il 19% della somma investita, queste pretese vengono proprio meno è prendono l’aspetto della “scusa per allontanare i disturbatori dal mio micro-universo”.
  2. I tuttologi – Un aspetto che contraddistingue l’Italia, dove ad ogni Mondiale diventano tutti allenatori, è che tutti in questo paese tutti sono esperti di tutto. Ecco delle classiche frasi che abbiamo sentito dire da certi investitori: “In questo progetto non posso investire perchè avete deciso di mettere solo 2.500 nelle spese di marketing, ed è assolutamente sbagliato, perchè come minimo ne dovrete spendere dieci volte tanto”. Oppure: “Se in questo punto avreste usato quest’altra frase si sarebbe capito immediatamente quello che volevate intendere”. La verità è che non tutti reagiamo allo stesso modo di fronte alle cose, per questo motivo qualcuno non sarà mai contento di una frase o di un numero, ma alcune volte bisogna solo guardare il quadro generale e non focalizzarsi su piccoli particolari, che con il tempo sicuramente cambieranno perché soggetti ad una variabilità elevata.
  3. Lavorare gratuitamente – Se prima abbiamo parlato di quelli che volevano guadagnare nell’immediato, ora ci sono quelli che pretendono che tu, colui che lavora, che conosci la società perché l’hai creata ed hai un’idea di dove condurla, non ci devi assolutamente guadagnare perché per te è un gioco, una passione, quindi non dovresti percepire utili. Se un giorno l’aria e l’amore ci sazieranno, questo sarà sicuramente possibile.
  4. Sento puzza di bruciato – Naturalmente tutte le cose nuove e sconosciute fanno un po’ paura, perché caratterizzate da incertezza, da come il pubblico reagirà e se si genererà una domanda; ma forse dovremmo smetterla di credere che dietro tutti i progetti nuovi ci sia una truffa. Ricordiamo che andare su una piattaforma di equity crowdfunding è il modo migliore per essere il più trasparenti possibili.
  5. Sempre meglio prima – Mi sembra di sentire mia nonna quando guarda il telegiornale: “Ai miei tempi queste cose non succedevano…”. Lo sappiamo che ai tutti tempi la vita era molto più semplice, ma la società cambia, il mondo continua a girare e, nonostante tu ti lamenti di continuo, senza il mio iPad e Candy Crush non potresti dire alle tue amiche che sei ancora giovane. (ti voglio bene nonna! <3)
  6. Non lo sapevo – “Bellissimo il vostro progetto! Se lo avessi saputo prima, avrei aderito all’offerta. Perché non l’avete comunicato prima?” Queste persone a mio avviso sono le migliori: pretendono che tu vada casa per casa a comunicare loro che hai un progetto, stai cercando fondi e potresti partecipare diventandone socio. Ma anche ad avere il tempo materiale per farlo, forse ti sbatterebbero la porta in faccia. Il mondo al giorno d’oggi usa diversi mezzi di comunicazione, come social, telegiornali, carta stampata, pubblicità, ma se vivi tra le nuvole forse tutte questi meccanismi sono inutili.
  7. No nso l’inglese – “Craud fandin? – Io non capisco queste cose inglesi. Mi dispiace.” Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro…

Se leggendo l’articolo vi riconoscete in una categoria, siete, a mio avviso, tra quelle persone che non parteciperanno mai e poi mai, neanche con una pistola puntata alla tempia, ad una campagna di equity crowdfunding.

Speriamo di sbagliarci, ma la nostra speranza è quella che con il passare del tempo la gente smetta di cadere vittima delle scuse e cerchi un confronto diretto e maturo per poter valutare l’eventualità di essere partecipe del cambiamento.

Naturalmente questi sono solo alcuni bizzarre tipologie di italiani in cui ci siamo imbattuti, ma se la nostra campagna ha raggiunto il target prefissato è soprattutto grazie alla restante parte della popolazione, quella che nel futuro dei giovani ci crede e ci investe.

 Media Vox Pop

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